La fama delle donne bagnaresi è risaputa, simbolo di laboriosità, operosità, del “sapersi arrangiare,” tanto da entrare nell’immaginario collettivo col nome di “bagnarota,” la donna per eccellenza, che nel suo largo saio e la sua cesta appoggiata sul capo, riusciva a non sminuire la propria femminilità e bellezza.
Negli anni ’70 la signora Domenica Triglia è riuscita ad “incarnare” la bagnarota in una foto che ha fatto epoca, proprio in un’era in cui questa figura andava perdendosi. Questa foto, che è valsa alla signora Triglia un recente premio da parte del presidente Bruno Ienco, è custodita nei locali della Pro Loco bagnarese, antistanti l’edificio del Comune, in piazza Matteotti. Con l’avvento del nuovo millennio è stata realizzata una statua dedicata alla “bagnarota” e sita in piazza Marconi, rappresentata con mani grandi, a voler simboleggiare quanto essa fosse una grande lavoratrice, la quale infatti si occupava del trasporto del pesce, dell’uva, del sale, del legname e tanto altro, con la classica larga cesta sul capo. Ai piedi della statua c’è una stele con incise le parole dedicate alla “bagnarota” da Vincenzo Spinoso, il “poeta di Bagnara.”